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Storia della scuola e dell'educazione
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Scuola nelle Marche in età napoleonica (La)
Pagano E.
Euro 18,08
Collana: Biblioteca di Storia
ISBN 88-392-0539-X
2000, pp. 224
L'età napoleonica fu decisiva per il configurarsi di un'istruzione pubblica, gestita e controllata direttamente dallo Stato, aperta in linea di principio a tutti i cittadini e ordinata in un sistema gerarchico, dalla scuola primaria a quella secondaria inferiore e superiore, fino all'Università. Nelle Marche l'impatto del riformismo napoleonico, anche nel delicato campo delle istituzioni educative, fu forte, per non dire traumatico, se si considera, in primo luogo, la soppressione di tutte le antiche università marchigiane, Urbino, Fano, Camerino, Fermo. In questo volume viene ricostruita l'intra organizzazione scolastica nei territori marchigiani inglobati nel napoleonico Regno d'Italia: le istituzioni, il personale, i programmi e i metodi d'insegnamento, i libri di testo. Basata su un'ampia documentazione inedita, la ricerca si sviluppa su due linee generali: offrire al lettore la precisa dimensione quantitativa e la distribuzione territoriale del fenomeno scolastico; porre in luce il nesso - storicamente fondamentale - tra L'Amministrazione statale le le istituzioni educative. Dalla stagione franco-italica è emerso un quadro complesso e sfumato. Accanto a indubbi successi, quali l'uniformazione e l'ammodernamento della didattica, una più razionale distribuzione delle scuole primarie, l'incremento e il miglioramento qualitativo dell'istruzione femminile, il regime napoleonico fu almeno in parte responsabile si situazioni e tendenze deteriori, rimaneggiando i piani di studio in una veste rigida ed elitaria in base a una più stretta gerarchia dei gradi di istruzione, nonché stabilendo un inedito controllo 'ideologico' sui contenuti e sui metodi dell'insegnamento. e i ndefinitiva non si poterono impedire la stagnazione o il calo della scolarità maschile, una volta imposto ai comuni il maggiore sforzo finanziario senza un adeguato sostegno statale. gli stessi licei dipartimentali, la nuova istituzione che avrebbe dovuto rappresentare la punta avanzata del modello scolastico napoleonico, malgrado le costanti cure el governo, non ebbero nella società marchigiana l'accoglienza sperata, fatta parziale ecezione per il liceo di Urbino. La temibile concorrenza dei seminari vescovili e la diffidenza di un notabilato attaccato in gran parte alle tradizioni ne compromisero la piena riuscita.
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Insegnare geografia. Perché e come (Indicazioni dalla Scuola dell'obbligo sovietica)
Ferri A.
Euro 14,46
Collana: Pubblicazioni dell'Università di Urbino. Fuori collana
ISBN 88-392-0165-3
1990, pp. 338
volume esaurito
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Fantascienza e educazione
Marini C. Mascia V.
Euro 18,00
Collana: Materiali
ISBN 88-392-0093-2
1989, pp. 238
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Continuità educativa e scuola di base
Baldacci M., Fioretti S.
Euro 8,27
Collana: Bildung. Materiali e Studi sulla Formazione. Collana diretta da Antonio De Simone
ISBN 88-392-0599-3
2000, pp. 84
Uno dei temi "caldi" del dibattito pedagogico e scolastico dell'ultimo decennio è stato quello della 'continuità educativa'. Su questa problematica non solo si è scritto molto, ma sono state prodotte anche numerose e significative esperienze scolastiche. Le ragioni di questa elevata attenzione formativa, sul duplice versante teorico ed empirico, deve essere ricercata nei persistenti e pronunciati elementi di dicontinuità che hanno finora caratterizzato il nostro sistema scolastico.
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